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FOTO DELLA 2°PUNTATA

venerdì 9 maggio 2008

PARLIAMO DEGLI OSTPITI DELLA 3°PUNTATA

I S T I T U T O T E C N I C O I N D U S T R I A L E
"F R A N C E S C O M O R A N O"Caivano (NA)


L'ITIS nasce nel 1968 come sezione staccata dell'istituto "E. Fermi" di Napoli. Nel giro di un triennio diviene autonomo ed assume la denominazione di "F. Morano", illustre cittadino di Caivano, distintosi nel campo della scienza nella sua veste di porporato.Agli iniziali indirizzi in meccanica ed elettrotecnica, negli anni '80 si aggiunge l'elettronica, e, dal 2001, l'informatica (progetto Abacus). Allocato dall'istituzione in un fabbricato civile in via Puccini, dal 1991 occupa la sede attuale.Nuove e mutate esigenze didattiche e la necessità di far fronte sia alle istanze provenienti dal territorio in termini di formazione sia alla continua crescita del numero di frequentanti hanno reso necessario, a partire dall'a.s. 2001/02, l'attivazione di una nuova struttura, distante pochi metri da quella già esistente, con la funzione di succursale ( ospita tutte le classi del biennio) .

UBICAZIONE SEDE E STRUTTURE
L'edificio della sede centrale è: strutturato su tre livelli, piano terra, primo e secondo piano, munito di ascensore e privo di barriere architettoniche, composto da 22 aule e, numericamente, da adeguati servizi igienici ristrutturati, provvisto di un'ampia palestra coperta e notevoli spazi esterni
Funzionanti al momento risultano essere 4 corsi, per un totale di 364 alunni, ripartiti in 20 classi. Gli interni presentano ampi e lunghi corridoi e si presentano così strutturati: Al piano terra, che si sviluppa su due ali, sono ubicati, da un lato, gli uffici amministrativi e didattici, la stanza del Dirigente, la stanza dei collaboratori, laboratori per gli indirizzi: Elettrotecnica e Meccanica, un'attrezzata palestra ed il punto di ristoro gestito da privati in convenzione. Al primo piano sono ubicati, da un lato, aule, dall'altro, la sala docenti, l'aula magna, la biblioteca, il laboratorio linguistico e laboratori per gli indirizzi Elettronica ed Informatica, l'aula H, la sala proiezione, l'auletta per le Figure Strumentali. Al secondo piano sono ubicate aule e piccoli spazi riservati a consulenze psico-pedagogiche per gli allievi.
Gli esterni consistono : in ampi spazi adibiti a verde e parcheggio, un campo per basket e pallavolo, corsie per l'atletica, una cavea.
Il plesso della succursale si sviluppa anch'esso su tre livelli per un totale di 17 aule e 5 laboratori (uno di fisica - uno di chimica - uno di matematica - due di disegno).
Al piano terra sono presenti aule, il laboratorio di chimica e la sala video Al primo piano aule, la sala dei collaboratori, il punto ristoro per gli alunni, il laboratorio di matematica, la sala dei docenti ed un laboratorio di disegno. Al secondo piano aule, un laboratorio di disegno e il laboratorio di fisica.
Gli alunni del biennio, in totale 364, sono ripartiti in 15 classi. Il gruppo docente del MORANO è costituito da 124 unità (docenti di base, assistenti e tecnici).

CONTESTO SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO
L'Itis "F.Morano" insiste nel 27° distretto scolastico, nel comune di Caivano, città-paese situato nella zona intermedia di collegamento tra l'area metropolitana napoletana e la casertana. Questa collocazione ha favorito, nel tempo, la nascita di un tessuto sociale legato al terziario ( lungo l'asse del corso Umberto, percorso obbligato per raggiungere Caserta ) ed all'artigianato nel settore edile (pavimentisti, lucidatori di marmo, decoratori). Marginale il ruolo dell'agricoltura, praticata soprattutto nelle due frazioni di Casolla e Pascarola. Da tale situazione nasce l'anomalia "Caivano" in quanto non è né una realtà agricola né industriale. Negli ultimi decenni il territorio ha vissuto una trasformazione che ha stravolto la sua vocazione con insediamenti di industrie nella vicina Pascarola, alcune di nuova concezione, altre trasferite, che hanno creato occupazione marginale e, nel contempo, hanno disatteso la prospettiva di un riscatto in termini di benessere e di circolazione di ricchezza tra le giovani generazioni. Il mancato decollo economico, la disgregazione del tessuto abitativo, con la crescita caotica delle periferie, l'immigrazione dai paesi vicini e l'attivazione del "Parco Verde" (un intero rione ghetto) hanno generato fratture e contraddizioni nel sociale tra il nascente ceto operaio-impiegatizio ed il persistente nucleo di lavoratori-artigiani. Le conseguenze dirette sono state la sovrapposizione di nuove visioni del mondo laddove i figli dei contadini e qualche artigiano erano diventati operai nelle fabbriche del comprensorio e la contrapposizione tra quei ceti in cui l'occupazione continua, ancora oggi, ad essere un miraggio.I processi di integrazione non sempre sono riusciti: ad aggravare la situazione contribuisce la mancanza assoluta di strutture ricreative/aggreganti eccezion fatta per la scuola che rimane l'unica alternativa alle varie sale da gioco ed ai bar capillarmente diffusi e frequentati. Non esistono, infatti, sul territorio, luoghi di socializzazione per giovani, se si escludono gli oratori parrocchiali ed i centri sportivi. I pochi impianti e le scarse strutture pubbliche non consentono il decollo e la veicolazione di modelli comportamentali socialmente gratificanti.La popolazione in età scolare corre, di conseguenza, seri rischi di omologarsi ad una mentalità intrisa di sfiducia verso le istituzioni e di indifferenza verso i sani valori della convivenza civile.

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